14 aprile 2012

12 ore (tragicomiche)

Ti innervosisci. Fai finta di niente.
Ti metti a letto.  Ripensi alla giornata. Ti intristisci (andiamo bene..).
Ti addormenti piangendo e pensando che non c'è un cazzo di uomo nella tua vita per cui tu sei al primo posto.
Dormi più o meno bene (meno) per 6 ore.
Sbraiti con tua mamma che ti fa svegliare presto - ok, presto per te - perché la devi aiutare... e poi, CINQUE MINUTI dopo che ti ha chiamato, ci ripensa.
Ti lavi. Ti siedi sul water chiuso e ti spari l'aria del phon addosso, coccole e calore. L'ultima frontiera dell'autoerotismo consolatorio. Altro che vibratori.
Fai colazione. Accendi il pc, ascolti una canzone della Amoroso (perché, poi..) e alzi la tapparella. Un tempo che manco Padova quando sei arrivata. E meno male che sei in Abruzzo. In primavera.
Ti butti sul divano, attorcigliandoti il piumone intorno. E cosa leggi per tirarti su? Il libro dell'inquietudine, che domande.
Pensi di scrivere un twitt ma poi lasci stare: "Nebbia. Pioggia. Pessoa. #ALLEGRIA! "
Mentre ti spalmi le lacrime sulla faccia con le mani, nel tentativo di asciugarti (chi ce la fa ad alzarsi e a prendere un fazzoletto), dopo aver letto l'ultima frase lacrimogena (Non conosco il futuro. Non ho più il passato. L'uno mi pesa come la possibilità di tutto, l'altro come la realtà di nulla.), squilla il telefono.
Tua sorella (ma vi siete sentite prima..)? Papà (non c'hai la forza né per rispondere, né per non rispondere.. non deve chiamare e basta.)? Nonna paterna (che non ti ha fatto manco il regalo di Pasqua perché ormai considera solo il nipote maschio, quello nato dal secondo matrimonio del figlio caro, e che, per questo, hai deciso di cazziare alla prima occasione utile)?
Nonna.
Questa è la prima occasione utile. Merda.
Ispiri, e schiacci il verde.
Sei capace di dirle solo due parole in croce, e la voce trema pure. Quando chiudi scoppi in lacrime e singhiozzi, perché non hai mai risposto una volta ai tuoi nonni, non ti sei mai permessa di contestarli; odi far male agli altri e odi quando ti mettono in circostanza di farlo. Perché cazzo le persone abusano della bontà? Ti asciughi direttamente col piumone, ormai...
Vai in bagno, ti soffi il naso con la carta igienica e stai per perdere uno dei due piercing al naso nello scarico del lavandino. Recuperato in extremis.
Ti appoggi a quel lavandino pensando che ti fai schifo. Poi soppesi i motivi, e ti senti ancor più sfigata perché non ce l'hai neanche, un motivo serio per farti schifo davvero.
Ti guardi allo specchio e ti trovi patetica, gli occhi rossi e gonfi. Sorridi però perché trovi che, nonostante lo stato pietoso, i capelli ti stanno d'incanto. E poi torni a piangere, non s'è mai vista una depressa che in un momento così pensi ai capelli.
Ti passi l'acqua fredda sulla faccia trovando sollievo, e valuti la possibilità di riempire la vasca d'acqua gelata e infilartici con tutti i vestiti. Ma poi vuoi sentire mamma se rientra e ti trova lì, così. Penserebbe che sei definitivamente impazzita, dando ragione a tua sorella che lo pensa già da un pezzo.
Con una furia omicida impasti il pane fatto in casa perché hai bisogno di sfogarti su qualcosa. Non è il caso di accanirsi su tavoli, sedie o arredamento vario (vedi motivo di cui sopra).
E con le mani che sanno ancora di lievito e farina scrivi l'ennesimo post del cazzo.

Chissà perché ti scappa da ridere, rileggendolo.