20 novembre 2012

La prospettiva che ieri non era mia

E poi stacchi la testa, ti lasci andare e diventi liquida tra le sue braccia.
E ti scopri, scopri te stessa, per la prima volta.

Tra sospiri forti e i finestrini appannati.
Tra le sue mani, callose e tenere allo stesso tempo.

E i suoi baci sulla fronte, con la mia testa sul suo petto.
E le sue dita tra i miei capelli.
E lui che ogni tanto mi chiede, con un soffio, "Stai bene?"
Io che gli sorrido, con gli occhi socchiusi, e annuisco, senza parlare.

E, sempre, le nostre mani intrecciate.

E la radio che sussurra, mentre mi riaccompagna a casa.
Si riparte da qui, 
confusi ma liberi.

Paura, oggi tu sei per me polvere ferma nei corridoi.