3 maggio 2013

But sometimes it hurts instead.

7. 34
Dormiveglia.
Il cuscino è bagnato.
Già, mi sono addormentata in lacrime, ieri sera.
E non appena ripenso al motivo, torno a piangere.

e cosa abbiamo da dirci? devo sentirmi dire che tra noi per te
non c'è altro che attrazione fisica? devo venire a casa col
magone? penso di aver preso già una bella botta stasera, la
aggiungo alle altre cose che non vanno.

Sedici giorni fa eravamo stesi su una coperta in Prato della Valle. Faceva caldo, era una giornata quasi estiva. Ci baciamo e parliamo e ci baciamo e parliamo e mi accarezzi i capelli, ci guardiamo negli occhi, noti (finalmente!) che li ho verde scuro, i tuoi sono verde acqua, bellissimi, e penso che tra noi niente funzioni meglio di quello che in psicologia viene chiamato rispecchiamento... il capirsi e sintonizzarsi con l'altro guardandosi negli occhi, appunto.
E poi quelle parole.
Scherziamo su non ricordo cosa, e ti dico "..tanto non siamo neanche una coppia! ..non siamo neanche innnamorati!". Tu ti fai un po' serio, e poi mi guardi. Non so se sto capendo. Sei sempre stato tu quello che voleva andarci piano, quello che sembrava meno coinvolto, per cui ti chiedo, tra lo stupito e l'incredulo, "ti stai innamorando?"
Prendi una ciocca dei miei capelli, la giri intorno al tuo dito, torni sui miei occhi e dici "Forse... ". Sorridi.

Quelle parole che io non ho retto.

Me le son portata dietro in questi giorni. Ho provato a vestirmici, a farle incastrare in qualche modo dentro in me. Non ci sono riuscita.
So, so che dovrei esserne felice, e lo sono, ma è molto più forte la paura. E con essa il fatto di sentirmi inadeguata di fronte a quelle parole, a quello che senti, il fatto di sentire che io non le posso ricambiare, e, soprattutto, il desiderio estremo di non volerti ferire.
Così ieri sera te ne ho parlato.
E tu... tu sei... incredibile.

".. mi odi?"
    "no, come ti ho detto le cose si fanno a due. 
    non è andata bene, non ho nulla contro di te."

Mi hai anche chiesto se io stavo bene, dopo che ti avevo ripetuto mille volte che mi dispiaceva, che mi dispiaceva davvero...

No, Fili, non sto bene.
E non sto bene perché mi fa male, tanto, far del male alle persone. Questa notte e questa mattina ne sono la testimonianza, continuo a piangere, e a piangere, e a piangere...
Non sto bene perché mi sento incapace di superare le nostre differenze. Chissà che cazzo vado cercando...
Non sto bene perché mi sento incapace in tutto. Nell'arginare la paura, nel provare a costruire qualcosa di bello, nel cercare di dimenticare le cose brutte nella mia vita...
Non sto bene perché continuo a cercare l'impossibile.
Non sto bene perché sto rinunciando alla possibilità di essere felice, decidendo anche per la tua rinuncia.
Non sto bene perché io questo "gioco" non l'ho capito, ho evitato di giocarci per tanto tempo, e forse avrei dovuto continuare a evitare, invece di fare danni.
Non sto bene perché in ogni caso, e da qualunque parte stai, è un gioco al massacro. Guardaci adesso.
Non sto bene perché ripenso a quello che mi hai donato in questi mesi...
Non sto bene perché penso alla paura che avrai la prossima volta che ti troverai a dire ad una donna che ti stai innamorando.
Non sto bene perché mi chiedi se sto bene.
Non sto bene perché non posso risponderti, non ti tocca anche consolarmi, no davvero...
Non sto bene perché penso a quanto ti sia costato chiedermelo, e nonostante questo l'hai fatto.
Non sto bene perché sei una delle persone più buone che io abbia incontrato, e non te lo meriti.

Non sto bene perché non stiamo bene in due. Ed è colpa mia.


(Chiudiamo con la solita frase del cazzo che si dice in questi casi?)
L'unica che sento e spero con tutto il cuore.

I wish nothing but the best for you.

(Brava Nicoletta, finale perfetto.)