15 luglio 2012

E quella maledetta mania di imboscare lettere mai spedite dappertutto e dimenticarsene, che quando poi per caso ti ci imbatti... eh.

11 luglio 2012

Il mio ambiente naturale

Scrivo dal pavimento del corridoio dello studentato. In camera c'è troppo caldo. L'aria è ferma e statica e c'è poco ricambio, come dentro la mia testa.
Mi sono messa in corridoio perché c'è corrente, due finestre aperte nei poli opposti. Dovrebbero brevettarle anche per noi, le orecchie sono aperture fasulle; mi ricorderò di dirlo a Dio o chi per lui, così magari, per la prossima volta...
Con la schiena contro il muro, le gambe incrociate, e ciocche di capelli che sfuggono dalla coda e mi volano davanti agli occhi, mi guardo intorno. Mi fanno compagnia gli scatoloni, vuoti ancora per poco, poggiati momentaneamente fuori dalle stanze, che segnano la chiusura e lo svuotamento a breve del collegio; mi fa compagnia il mio stendino, con le lenzuola arancioni e verdi che dovrei raccogliere e piegare; mi fanno compagnia le fotocopie di due testi  universitari di esami passati, che chissà perché mi è venuta voglia di risfogliare.

E ad un tratto immagino di essere in una vecchia soffitta, circondata da polvere e libri logori, da sedie a dondolo usurate che cigolano e abiti dismessi.
Respiro l'aria pesante, che sa di chiuso e di umido.

Ci sto bene, qui, così.

Tra le cose vecchie, le cose rotte, le cose dimenticate.