13 luglio 2010

Ladro cleptomane.

Oggi mi sono fermata a riflettere sui dettagli. Sull'enorme valore che hanno. Piccole ma significative differenze: ad un occhio inesperto sembrano sottigliezze, ma a ben vedere nascondono diversità immense.
Prendiamo l'atto del rubare: l'atto è il medesimo, sia che si tratti di furto commesso da un ladro, sia che si tratti dell'espressione di un disagio da parte di un cleptomane. E vi sembra che si tratti ancora dello stesso atto? Possiamo mettere sullo stesso piano chi ruba e chi ha un problema psicologico?
Spesso vengo tacciata, specialmente dai miei amici, di pignoleria. Di essere una precisa, un pò perfettina. Ebbene sì, lo sono e non me ne vergogno. Nella professione che ho scelto per il mio futuro, essere una psicologa appunto, i dettagli sono fondamentali. E' tutto lì. Piccole incrinazioni della voce, i ritardi, l'esitare nella risposta, il divagare, i lapsus, la scelta delle parole, le emozioni esternate, sono tutti segni che devono essere indagati. Ma prima di tutto devono essere captati. Individuati.
Siamo come degli investigatori... dobbiamo esaminare sì la situazione in toto che ci si presenta davanti, ma per definirla, per comprenderla, dobbiamo andare alla ricerca degli indizi. Come dei cani che aguzzano le orecchie, che fiutano il vento. Un piccolo dettaglio, che all'apparenza potrebbe sembrare irrilevante, ha la facoltà di poter cambiare completamente il quadro. Affascinante, no?
E per questo ci vuole un buon spirito di osservazione: come per i detective, appunto. Non tralasciare niente, non farsi sfuggire niente. Osservare, senza influenzare, senza condizionare, ascoltare così come ci viene presentato stando però ben attenti, ben pronti a coglierlo. A cogliere lui, IL dettaglio.
Oh sì. Amo i dettagli.

Nessun commento:

Posta un commento