25 luglio 2010

Schifezze - un paio nella vita.

Mi riallaccio al post precedente.
Quando lessi quello stralcio tratto dal libro di Baricco, subito mi si inumidirono gli occhi. Pensai alla mia patetica vita, e al fatto che "sarei morta di nostalgia per qualcosa che non avrei mai vissuto" (altra citazione baricchiante), cioè per le schifezze che -non solo non ho mai/ancora fatto- ma che probabilmente non mi sarebbe mai capitate di fare. Perchè io non sono una che fa schifezze. Non sono una che riuscirebbe a dormire, dopo averle fatte. Perchè non mi sentirei pulita. E questo mi fa pensare ad una frase che mi ripete spesso mia mamma .. "tu non mangeresti per non dover lavare i piatti". Il che non è completamente vero, perchè io mangio, eccome. Il problema è che mangio, o mangio più volentieri, se c'è qualcuno che fa i piatti al posto mio. Ergo le schifezze le farei anche, ma ci dovrebbe essere qualcuno che le pagasse al posto mio.
E, oltre a dover pagare, dovrebbe anche avere il coraggio di farle, di sporcarsi, di imbrattarsi.. avere il coraggio che manca a me. Di fare una schifezza. Di toppare, di sbagliare, di uscire dalla "diritta via", di peccare, di macchiarsi.
Poi, in effetti, ripensai che in un periodo della mia vita ci andai molto vicino al fare una schifezza. Sarebbe stata davvero una porcheria.
Sorrisi.
Contenta di averle ancora, entrambe, le due schifezze che mi spettano.

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